A partire dal primo gennaio 2024, le imprese che operano o si insediano nelle regioni del Mezzogiorno potranno beneficiare di una nuova Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno, che sostituirà le attuali otto ZES presenti nei territori meridionali. La ZES unica è stata istituita dal Decreto Sud, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 19 settembre 2023, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e la coesione sociale delle aree più svantaggiate in Italia, ma è stato firmato solo nei giorni scorsi il decreto attuativo che prevede l’invio delle domande a partire dal 12 giugno e fino al 12 luglio 2024.

Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro.

Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinate a strutture già esistenti o che vengono impiantate nella ZES unica, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione o all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.

Il valore dei terreni e dei fabbricati ammessi all’agevolazione non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Per accedere al contributo, sotto forma di credito di imposta, i soggetti interessati comunicano all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese sostenute dal 1 gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024. Al fine di assicurare il rispetto del limite massimo di spesa, fissato in euro 1.800 milioni per l’anno 2024, una volta chiuso lo sportello, entro 10 giorni, sarà reso noto con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate il piano di riparto e la percentuale calcolata rapportando il limite totale di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti.

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Di seguito la misura massima del contributo consentita per la Sardegna:

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